Per un Servizio Immigrazione ed Educazione alla Mondialità la Caritas Diocesana de L'Aquila insieme con Arci,Rindertimi, Caritas Diocesana di Avezzano, Patronato SIAS, Centro Polivalente Provinciale delle Associazioni degli Immigrati, Comunità dei Peruviani, Associazione di Promozione Sociale "Gentium" Romania, Elenco Mediatori Culturali Volontari, Associazione "Iris" Teramo ed in collaborazione con la Provincia ed il Comune de L'Aquila ed altre Istituzioni Locali, hanno costituito un Coordinamento nel territorio per "Ricostruire Insieme la nostra Città come realtà Sociale".

Obiettivi specifici:

- la necessità di essere uniti;
- mettere insieme le varie esperienze come strumento a disposizione dell'intera comunità;
- collaborare con tutte le componenti sociali e politiche e le diverse comunità presenti sul territorio;
- offrire un supporto umano e amministrativo/legale;
- creare uno sportello informativo che sia punto di riferimento per le specifiche esigenze legate all'immigrazione (permessi di soggiorno/scadenza, ricongiungimenti familiari, possibilità di ritorno nel paese di origine senza perdere i diritti acquisiti, etc.)

martedì 10 novembre 2009

“Nuovo sbarco a Lampedusa … pardon a L’Aquila!!!

Respinti con un foglio di via pericolosi delinquenti che dormivano fra le macerie, grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine. (In riferimento agli articoli del Centro sull’espulsione di immigrati, l’ultimo del 7/11/09)

Per ricostruire la nostra città, arrivano molte persone, provenienti da varie parti d’Italia, e tra queste anche stranieri: vengono per lavorare nei cantieri della ricostruzione. Spesso non trovano casa o alloggio: per la condizione di bisogno che li ha spinti fin qui, accettano condizioni di vita pessime pur di cercare o mantenere il lavoro. Di notte dormono per strada, a volte in edifici inagibili, altre nelle auto di proprietà, di giorno lavorano alla ricostruzione delle nostre case.

Non si può pensare di affrontare la situazione come se fosse solo un problema di ordine pubblico, dando dei fogli di via obbligatori a chi non dimostra di avere un contratto di lavoro, il che non è facile poiché le agenzie fanno contratti di pochi giorni, e si è costretti a passare da una scadenza all’altra, con il rischio dell’espulsione.

Il coordinamento Ricostruire Insieme, insieme alla Caritas Diocesana, finora è riuscito a dare assistenza, seppur precaria, ad una trentina di persone.

La necessità di cercare una soluzione più strutturata, con tempi necessariamente brevissimi, era stata condivisa nel corso dell’incontro convocato dal Prefetto il 17 ottobre scorso, che ha visto partecipare oltre il Dipartimento della Protezione Civile, il Comune dell’Aquila e la Provincia. Ad oggi però, dopo circa un mese dal quell’incontro e dagli impegni presi, non si hanno notizie positive in merito. Gli impegni presi devono essere mantenuti e le eventuali difficoltà comunicate, se si vuole affrontare e risolvere veramente il problema e consentire una vita dignitosa a tanti operai, manovali e muratori che stanno lavorando alla ricostruzione della nostra città.”

L’Aquila, 07/11/09 Il Coordinamento “Ricostruire insieme”